Dismissione dei cookie di terza parte: come continuare a tracciare il comportamento degli utenti

Tracciamento Server Side: dati più accurati e maggiormente GDPR compliant

Come abbiamo raccontato in un nostro recente articolo, è in atto una rivoluzione nella Digital Analytics, figlia delle normative emanate dai Garanti europei per la protezione dei dati personali, che giustamente mirano a proteggere i nostri dati da un uso spesso scorretto.

Chi si occupa di digital analytics, o comunque di tutto quello che si alimenta di dati, si ritrova spesso a fare una corsa ad ostacoli. Si pensi, per esempio, alla difficoltà di ottimizzare le campagne Google Ads con dati sempre meno precisi.

All’orizzonte si prospetta la dismissione definitiva dei cookie di terza parte, quelli utilizzati da tutte le piattaforme di analytics e di advertising per il rilevamento del comportamento degli utenti, prevista per il 2024.

Anche per ovviare a questa problematica, tra le nuove metodologie possiamo sicuramente annoverare il tracking Server Side, che promette di essere maggiormente compliant con la GDPR e anche di consentire una raccolta di dati più accurata.

In questo articolo vedremo di cosa si tratta, e come il server side può aiutarci nella raccolta dei dati, confrontandolo con il tracciamento client side.

Ma iniziamo cercando di capire cos’è il tracciamento dei dati e perché è utile anche nella gestione del proprio business,

Il passaggio dall’off-line all’on-line ha portato con se anche la possibilità di misurare in modo preciso tutto quello che avviene sugli asset digitali.

In un negozio fisico è quasi impossibile contare tutte le persone che entrano, registrare l’età, la provenienza geografica, l’interesse per questo o quell’articolo presente in negozio, ecc…

In uno store digitale, invece, tutto questo (e molto di più) è tecnicamente fattibile senza quasi nessuno sforzo. L’importante è sapere cosa si vuole misurare e configurare correttamente i sistemi di tracciamento. Che sono, appunto, quei sistemi che consentono di raccogliere i dati dal sito o dalla app, ed inviarli ad un sistema che li raccoglie e ci consente di analizzarli in modo aggregato o disgiunto.

In quel meccanismo che si chiama “tracciamento dell’utente”. Quindi registrazione di tutto quello che l’utente fa e dei suoi “attributi” (età, sesso, localizzazione, interessi, ecc…). Informazioni utilizzate poi nei modi più diversi: pubblicità mirate, visualizzazione sul sito di porzioni di contenuti piuttosto che altre in base agli interessi, post sponsorizzati  o invio di email mirate su uno degli attributi, ecc…

Una grandissima quantità di dati che i possessori di asset digitali possono utilizzare per far crescere il loro business, ma che i vari garanti per la protezione dei dati personali stanno pian piano riducendo sempre di più. Ma il business che vive nel mondo digitale non può farne a meno, e deve trovare sempre nuove modalità per raccogliere più informazioni possibile che ne aiutino la gestione e la crescita.

Come funziona il tracciamento dei dati?

La raccolta dei dati avviene a partire da un asset digitale verso un sistema di immagazzinamento, tipicamente con dei sistemi informatici (in particolare software) che fungono da intemediari tra il sito (o app) ed il sistema di memorizzazione.

I sistemi di gestione dei tag (Tag Management Systems)

Il numero di piattaforme che raccolgono dati dai nostri asset aziendali è in continua crescita: sistemi di analisi (per esempio Google Analytics), sistemi di advertising (Google Ads, Facebook Ads, ecc…), analisi del comportamento degli utenti (per esempio Hotjar, Microsoft Clarity) sono solo quelli più frequenti.

La gestione di tutti questi sistemi di tracciamento rende necessario l’utilizzo di sistemi di gestione centralizzata di tutti gli “script” che ognuno di questi sistemi richiede. Il tracciamento, quindi, che sia client side o server side, non può più prescindere dall’utilizzo di un sistema di gestione dei tag (Tag Management System), senza il quale è davvero difficile gestire tutti i tracciamenti richiesti dalle varie piattaforme di gestione dati. In questo articolo daremo, quindi, per scontato l’utilizzo di un sistema di gestione dei tag, e parleremo in particolare di Google Tag Manager.

Abbiamo iniziato questo articolo parlando di come il tracciamento server side sia il presente ed il futuro immediato della raccolta dati nel mondo digitale. Ma per poter analizzare il server side, non possiamo non partire dal suo predecessore, il tracciamento client side.

Cos'è e come funziona il tracciamento Client Side?

Il tracciamento client side non esisteva fino alla nascita del tracciamento server side. O meglio: è stato necessario definirlo in modo preciso per poter definire a sua volta il server side ed evidenziarne le differenze. In precedenza era semplicemente “il sistema di tracciamento dati”.

Come funziona il tracciamento Client Side

Si tratta per lo più dell’utilizzo di tanti pezzi di software, in particolare Javascript, che vengono inseriti all’interno delle pagine del sito (o delle app), e che intercettano tutti i comportamenti dell’utente e ne inviano i dati, insieme agli attributi degli utenti (come abbiamo visto prima) ai sistemi di memorizzazione (tutte piattaforme cloud).

Proprio il proliferare di questi script ha determinato la necessità di utilizzare un sistema centralizzato che li raccolga e ne consenta una gestione più semplice.

tracciamento dei dati client side
tracciamento dei dati client side

In questo sistema di rilevamento dei dati, ognuno degli script si occupa di raccogliere le informazioni che gli servono, ed inviarli alla propria piattaforma di riferimento: lo script di Google Analytics invia i dati a GA, il pixel di Facebook a Meta, e così via. 

Questa raccolta avviene utilizzando i cosiddetti “cookie di terza parte“, cioè piccoli file che vengono scaricati sul dispositivo dell’utente e che servono proprio per poterne rilevare il comportamento. Ognuno di questi file fa riferimento alla piattaforma che l’ha generato, quindi uno per Google Analytics, uno per Facebook Ads, e così via.

Tra l’altro, ognuno di questi script raccoglie spesso lo stesso dato già raccolto da uno degli altri script.

A dare soluzione a queste problematiche viene in aiuto il tracciamento Server Side.

Cos'è e come funziona il tracciamento Server Side?

Come abbiamo visto questa tecnica ci viene in aiuto per risolvere problematiche differenti :

  • fine dell’uso dei cookie di terza parte:
    entro il 2024 tutti i browser dismetteranno la gestione dei cookie di terza parte, quelli attualmente utilizzati dalle piattaforme di analytics ed advertising per tracciare il comportamento degli utenti; questo significherebbe, quindi, la fine della raccolta dei dati per piattaforme come Google Analytics, Google Ads, Facebook Ads, LinkedIN Ads, ecc…; 
    La corretta configurazione del server-side, consente di identificare l’endpoint che riceve i dati come parte del dominio, per esempio, nel nostro caso “dati.connectica.it”, facendo quindi in modo che i cookie vengano rilasciati in prima parte e non più in terza parte;
  • raccolta multipla degli stessi dati:
    in questo caso il dato viene raccolto una volta sola e poi inviato al sistema intermedio che si occuperà di smistare i dati verso le varie piattaforme; in questo modo il dato viene raccolto sulla pagina web una sola volta, e sarà poi il server side ad occuparsi di distribuire le informazioni;
  • dati inviati negli Stati Uniti:
    le direttive dei vari Garanti europei per la protezione dei dati emanate in questi anni, avevano dichiarato illegale il trasferimento dei dati degli utenti negli Stati Uniti, luogo in cui tutte le principali piattaforme raccolgono i dati di navigazione degli utenti; grazie al Server Side, anche questo problema era superato, perché la configurazione consente di definire quali dati inviare e quali bloccare rispetto a Google, Facebook, ecc… 
    Il 10 luglio 2023 questa problematica è decaduta, dal momento che l’Unione Europea ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con le autorità statunitensi per il corretto trattamento dei dati anche su suolo americano, accordo che rende compliant alla GDPR anche il trasferimento dei dati negli USA.
    L’uso del tracciamento server side, ad ogni modo, può continuare ad essere utile anche per questo aspetto, in quanto la protezione dei dati dei nostri utenti deve continuare ad essere una priorità, anche dopo il raggiungimento di questo accordo.

Come funziona il tracciamento Server Side

In questo caso lo script che raccoglie i dati è uno solo (o comunque in un numero ridottissimo), ed invia i dati ad un sistema fornito da un provider, ma che è sotto la nostra gestione. Google lo rappresenta così:

server side tracking
Tracciamento Server Side

In questo sistema di rilevamento dei dati è il sistema “server” che raccoglie il dato e si incarica di inviarlo ad ognuna delle piattaforme di riferimento, dopo averlo eventualmente depurato dai dati che vengono ritenuti sensibili e da proteggere.

Quali sono i vantaggi del tracciamento Server Side?

Dopo aver visto a grandi linee gli aspetti tecnici del tracciamento server side, vediamo quali problematiche risolve e quali benefici può dare alla nostra raccolta dati.

  • Innanzi tutto consente di utilizzare cookie di prima parte, quindi cookie che fanno riferimento al nostro dominio internet e non a quello della piattaforma, evitando in questo modo che il tracciamento del comportamento degli utenti smetta di funzionare dopo la dismissione definitiva del cookie di terza parte;
  • i dati rilevati sono più corretti e le piattaforme ricevono dati più qualificati;
  • i dati inviati a Google, Facebook, ecc.. possono essere resi totalmente compliant con le normative di protezione dei dati, eliminando quelle informazioni più sensibili prima di trasferirli sui server delle piattaforme di destinazione;

Inoltre, il tracciamento Server Side è necessario per:

  • Accuratezza dei dati: il tracciamento lato server consente una raccolta dati e un reporting più accurati. Il tracciamento lato client, che viene effettuato tramite JavaScript sul browser dell’utente, è soggetto a problemi quali le impostazioni del browser degli ad-blocker e il comportamento dell’utente che possono compromettere l’accuratezza dei dati. Il tracciamento lato server garantisce che i dati raccolti siano affidabili e non influenzati da questi fattori
  • Maggiore privacy: Il tracciamento sul lato server può contribuire a proteggere la privacy degli utenti riducendo la quantità di dati raccolti sul lato client. Poiché tutta la raccolta dei dati avviene sul server, solo le informazioni necessarie vengono inviate al client, riducendo il rischio che i dati sensibili vengano esposti o gestiti in modo errato
  • Miglioramento delle prestazioni: Il tracciamento lato server può scaricare le attività di tracciamento e di elaborazione dei dati dal client, migliorando le prestazioni del sito web. Poiché il server si occupa del tracciamento, le risorse del client vengono liberate, con conseguenti tempi di caricamento delle pagine più rapidi e un’esperienza utente più fluida
  • Scalabilità: Il tracciamento lato server è più scalabile di quello lato client. Con il tracciamento lato server è possibile gestire grandi quantità di dati e requisiti di tracciamento complessi senza gravare eccessivamente sul client o rischiare rallentamenti o crash
  • Flessibilità: Il tracciamento lato server consente una maggiore flessibilità in termini di implementazione del tracciamento. Si ha un maggiore controllo sulla logica di raccolta ed elaborazione dei dati ed è più facile da personalizzare e integrare con altri sistemi o piattaforme

In generale, il tracciamento lato server offre una migliore accuratezza dei dati, scalabilità delle prestazioni e flessibilità rispetto al tracciamento lato client.

Conclusioni

Il tracciamento server side è quindi un tassello importante nel panorama di raccolta dati sul comportamento degli utenti sul nostro sito o sulla nostra app.

È particolarmente vantaggioso per requisiti di tracciamento complessi o su larga scala che richiedono una raccolta dati affidabile e accurata.

Ed entra in quell’ecosistema di tool che, tutti insieme, possono fornirci le corrette informazioni che ci aiutano ad analizzare il nostro business in ambito digitale. Parliamo quindi si quell’insieme di strumenti che sono: Google Tag Manager, Google Analytics 4, Consent Mode, Server-Side e Google BigQuery.

Un mondo, quello delle analisi dei dati, che richiede sempre più competenze tecniche che non sono alla portata di tutti. Per questo diventa necessario farsi aiutare da chi ha competenze che possono consentirci di avere i dati giusti per analizzare il nostro business.

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