Come generare contenuti per il web “ascoltando” gli intenti di ricerca delle persone

Non più solo parole chiave

Quando si parla di “individuazione delle parole chiave” (che come abbiamo visto in altri articoli del nostro blog, è una delle attività di una strategia SEO) spesso ci si riferisce ad un’attività esclusivamente legata alla ricerca e alla selezione delle parole chiavi più utilizzate per quel dato argomento e alla successiva ottimizzazione delle pagine del proprio sito sulla base dei risultati ottenuti.

Si tratta sicuramente di attività necessarie, ma che potrebbero non bastare per avere successo se si dimentica di prendere in considerazione anche le intenzioni di ricerca di chi utilizza Google fondamentalmente con l’intento di soddisfare un suo bisogno.

Se ti sembra un concetto un po’ cervellotico, proviamo a fare un esempio per capire questa cosa.

Tutti noi, quando apriamo Google per cercare qualcosa, siamo mossi da un bisogno.

Se per esempio ci si è appena rotta la lavatrice, gli intenti di ricerca che ci poniamo aprendo la pagina di Google possono essere diversi: per esempio potremmo volere fare qualcosa, ovvero riparare la lavatrice. Oppure vorremmo sapere qualcosa, come ad esempio se vale la pena far aggiustare la lavatrice oppure è meglio comprare una nuova. O ancora, potremmo voler comprare qualche cosa (il pezzo di ricambio) o andare da qualche parte (in assistenza).

Riassumendo, gli intenti di ricerca possono essere:

  • Fare qualcosa
  • Sapere qualcosa
  • Comprare qualcosa
  • Andare da qualche parte

Perché è importante conoscere l’intento di ricerca degli utenti

Conoscere l’intento di ricerca degli utenti è importante perché solo in questo modo possiamo offrire attraverso il nostro sito ciò che l’utente sta realmente cercando, soddisfando così le sue esigenze.

Trovare le intenzioni di ricerca delle persone rispetto ad un determinato argomento ci permette di creare sul nostro sito dei contenuti ottimizzati per le parole chiave specifiche che abbiamo individuato.

L’obiettivo che Google si dà è quello di aiutare i suoi utenti a trovare esattamente quello che stanno cercando e per il motivo per cui stanno facendo la ricerca.

Quindi, una volta trovate le intenzioni di ricerca affini al nostro business, possiamo trasformarle in contenuti che potranno servirci per attrarre i potenziali clienti sul nostro sito.

Le persone al centro

La creazione di contenuti ottimizzati per specifiche parole chiave non è una strategia inutile, ma cercare allo stesso tempo di offrire contenuti che soddisfino le intenzioni delle persone è quantomai indispensabile. D’altronde questo è lo scopo ultimo di ogni motore di ricerca (ed anche la chiave per piacere a Google e alle persone).

La SEO è uno strumento di web marketing vero e proprio e, si sa, il cuore del marketing sono le persone, i loro bisogni e le loro necessità. Spingersi dietro lo schermo alla ricerca dei bisogni che motivano le persone nella loro ricerca è la vera chiave per il successo. Questo approccio ha come esito l’aumento della percentuale di clic, di traffico, dei tassi di conversione, dei lead e delle vendite.

Scoprire cosa cercano le persone su Google

Ok. Abbiamo capito che è importante capire quali sono le parole e le frasi più digitate dalle persone sui motori di ricerca rispetto ad un certo argomento (le intenzioni di ricerca).

Per attirare le persone i contenuti devono rispondere al tipo di ricerca

La domanda a questo punto è: come possiamo scoprire cosa interessa alle persone?

Di seguito proviamo ad illustrare alcuni strumenti e metodologie per provare ad intercettare le intenzioni di ricerca di chi utilizza Google per le sue ricerche.

Abbiamo ordinato queste metodologie per livello di “difficoltà” di utilizzo: i primi sono infatti dei metodi che non richiedono la padronanza di nessun particolare strumento, mentre per gli ultimi due casi è necessario conoscere, un minimo, alcuni strumenti di analisi che Google mette a disposizione.

In questo modo potrete decidere se per il vostro scopo possono bastare le prime due metodologie che vi proponiamo, oppure se vorrete proseguire nella lettura e scoprire tecniche leggermente più sofisticate.

1) La funzione “suggest” di Google

Il primo metodo di cui disponiamo è forse anche quello più semplice ed intuittivo, ovvero quella che Google chiama funzione di “autocomplete”.

Hai presente quando incominci a digitare su Google una qualsiasi parola nella barra di ricerca e ti vengono mostrati dei possibili completamenti alla chiave di ricerca che stai facendo? Ecco, quello è l’autocomplete

Ok, ma perché questa funzione può essere utile ad individuare le intenzioni di ricerca? Semplice: attraverso questa funzione Google costruisce chiavi di ricerca in base ai trend delle ricerche più popolari (ovvero, in base a quelle che sono le parole chiavi più cercate in un ultimo lasso di tempo) e dalle precedenti ricerche effettuate.

Facciamo un esempio, che è sempre la cosa più semplice da capire. Mettiamo il caso che produciamo prodotti per la pulizia del forno.

Per capire quali sono le intenzioni di ricerca di persone interessate a questa tematica, incominciamo a scrivere “come si pulisce il forno”. A questo punto, nella prova d’esempio che abbiamo fatto sul nostro browser, Google ci suggerisce queste parole chiave:

come intercettare un intento di ricerca tramite Google Autocomplete (o Google Suggest)

Ecco che attraverso questo semplice strumento abbiamo potuto ricostruire una piccola parte di ciò che gli utenti cercano attraverso la parola chiave “come si pulisce il forno”.

(se ti interessa approfondire il funzionamento di questa funzionalità, Google lo spiega in un articolo dedicato)

2) Studia gli utenti (e le informazioni che già ti danno)

Esistono delle informazioni che senza saperlo, spesso sono già sotto i nostri occhi, e di cui quindi non sfruttiamo a pieno il potenziale che invece potrebbero avere.

Email e richieste di assistenza

Hai mai pensato, ad esempio, di leggere le email o gli altri strumenti di contatto con cui i tuoi clienti ti contattano per avere assistenza, per estrapolare quali sono le informazioni che vengono cercate più spesso, e come vengono espresse le domande che ti vengono poste?

Assistenza diretta

Anche la tua forza vendita può essere molto utile, a questo scopo. Se instaurassi ad esempio un processo interno attraverso cui raccogliere le domande che vengono poste più frequentemente ai tuoi venditori, avresti a tua disposizione molte informazioni in modo semplice e gratuito per poter individuare gli intenti di ricerca.

Motore di ricerca nel sito web

Hai un motore di ricerca interno al tuo sito? Hai mai provato a monitorare quali parole ed espressioni ci digitano dentro le persone e cosa cercano? Anche queste sono informazioni utili per intuire le intenzioni di ricerca dei tuoi clienti o potenziali clienti!

Social Media, gruppi e blog

Ultimo ma non ultimo: con l’avvento dei Social Media in rete si sono riversate fiumi di discussioni su determinate tematiche e, attraverso queste, circolano riguardo ad un determinato argomento migliaia di informazioni che aspettano solo di essere captate!

Frequentare quotidianamente gruppi su Facebook o forum dedicati a tematiche affiini al tuo business ti può aiutare a cogliere e comprendere i temi caldi del tuo mercato di riferimento, e attingere ad una miniera di informazioni. In modo semplice e gratuito!

Abbiamo visto due tecniche che possono essere utilizzate da subito e in modo semplice da chiunque.

Adesso aumentiamo un po’ il livello di difficoltà e proviamo a spiegare come poter trarre delle informazioni utili per avere informazioni sulle intenzioni di ricerca e adeguare così l’utilizzo delle corrispondenti chiavi di ricerca nei contenuti del nostro sito web.

3) Tool di pianificazione delle parole chiavi di AdWords

Il primo strumento di cui parliamo è lo strumento di pianificazione delle parole chiavi di Google, che ci permette di ottenere alcuni dati indicativi relativi ai volumi di ricerca di una determinata parola chiave.

Il Keyword Planner Tool è lo strumento collegato ad Adwords, la piattaforma di pubblicità di Google. Attraverso di esso è possibile:

  • Cercare idee per parole chiave e per gruppo di annunci
  • Fare una stima del traffico di parole chiave specifiche
  • Moltiplicare elenchi di parole chiave

Muoversi all’interno dello strumento può non essere così intuitivo, ma il nostro scopo si può raggiungere seguendo questi passi:

  • Cliccare sulla voce “Cerca nuove parole chiave utilizzando una frase, un sito web o una categoria”
  • Inserire la parola chiave per cui vogliamo ottenere informazioni sul volume di traffico
  • Cliccare su “Trova Idee”
  • Per vedere risultati con diversi parametri di analisi e trovare una lista di parole chiave correlate (quelle che le persone digitano sul motore di ricerca), cliccare sulla scheda “Idee per parole chiave”

È possibile segmentare i risultati per Paese e per lingua di riferimento, impostandoli nella sezione TARGETING.

È bene ricordare che il volume di ricerca corrisponde ad un range, anche piuttosto ampio, quindi non restituisce dei valori precisi, ma qualcosa che può essere utilizzato per farsi un’idea di massima.

come funziona il Google Keyword Planner

4) Analisi delle Ricerche in Google Search Console

Il secondo strumento che Google ci mette a disposizione è quello della Search Console, un servizio gratuito attraverso cui è possibile monitorare e gestire la presenza del proprio sito nei risultati di ricerca (eh no, non permette di fare miracoli!).

Lo lasciamo per ultimo perché ha una grossa limitazione (per il nostro scopo di individuare le intenzioni di ricerca): offre, infatti, informazioni solo sulle parole chiave che già portano traffico sul nostro sito.

Non offre, dunque, spunti o indicazioni sulle parole chiave che potrebbero servirci per portare più traffico sul nostro sito, ma può comunque essere interessante avere un’idea di come le persone trovano i nostri contenuti, per trarre lo stesso alcune considerazioni.

Per utilizzare GSC per lo scopo che ci siamo prefissi è sufficiente cliccare sulla voce “Analisi delle Ricerche” nella sezione “Traffico di Ricerca”. In questo modo potremo trovare le parole o le frasi digitate su Google che portano traffico al nostro sito.

come funziona Google Google Search Console

Abbiamo visto alcune metodologie e alcuni strumenti che possono aiutarci ad individuare le intenzioni di ricerca per adeguare, di conseguenza, i contenuti del nostro sito web in modo da saperle intercettare.

Nella ricerca delle intenzioni di ricerca potrebbe anche però succedere di non ottenere grandi risultati.

Mettiamo le mani avanti: può essere che questo sia un campanello d’allarme sul fatto che il nostro prodotto o business non sia focalizzato bene oppure che sia davvero un tema o un prodotto che crea nessun interesse.

Ma potrebbe anche dipendere dal fatto che il nostro business è in anticipo rispetto a quei determinati termini, oppure che alcuni consumatori li ricercano ma non esistono ancora contenuti di qualità.

Se ci trovassimo in questo ultimo caso, sarebbe una grande notizia, perché significa che possiamo essere i primi a creare contenuti (di qualità!) ottimizzati per quel tema, ottenendo agli occhi di Google un grande vantaggio competitivo!

Cosa abbiamo imparato?

Attraverso questo articolo abbiamo cercato di spiegarti l’importanza di andare oltre le sole parole chiave prese per sé stesse, e di considerarle in un’ottica più grande, quella dell’intenzione di ricerca.

E che per far questo è necessario indagare, ricercare, osservare … essere curiosi e attenti a tutti i segnali che arrivano dall’esterno.

Il lavoro che c’è dietro alla SEO è sì tecnico, ma soprattutto di “indagine”, di studio. La SEO, se vogliamo dire, è quasi l’attitudine ad osservare e rielaborare quando imparato dall’osservazione.

Diventa così fondamentale ritagliarsi del tempo per studiare regolarmente la pagina dei risultati dei motori di ricerca (quelle che in linguaggio tecnico chiamiamo SERP) per le parole chiave che riteniamo importanti.

Questo ci permette di osservare come si comportano quei siti web che vengono premiati da Google e cercare di carpirne i segreti vincenti, per utilizzarli nelle nostre strategie. Come ci ricorda anche SemRush sul suo blog!

È un lavoro che va fatto continuamente per poter cogliere i cambiamenti prima degli altri.

“Ma io non ho tempo di fare tutte queste cose”, è una delle frasi che più spesso sentiamo quando diciamo queste cose che abbiamo raccontato anche a te ai nostri clienti.

Non ti preoccupare! Se tu non hai tempo di fare tutte queste cose, contattaci: noi della Connectica lo possiamo fare per te!

noi della Connectica lo possiamo fare per te!